Parte III - Proposte operative

 

Obiettivi generali

Accoglienza

Socializzazione

Attività di gruppo

Valutazione

Obiettivi

Obiettivo della scuola è fornire all’allievo, nel contesto più ampio del piano educativo, in modo sistematico, gli strumenti e le conoscenze necessarie per un suo armonioso inserimento nella vita lavorativa e sociale.

In questa definizione, ampia e generica, ci sembra opportuno richiamare alcuni aspetti, ai quali abbiamo peraltro accennato nella parte introduttiva.

Nessun intervento messo in atto nell’ambito della scuola dovrebbe essere fine a se stesso: non bisogna mai perdere di vista la contestualizzazione degli interventi educativi perché essi possano costantemente puntare sugli obiettivi da raggiungere e non si riducano ad un rito da compiere.

A differenza dell’apprendimento infantile ed extrascolastico che avviene in modo prevalentemente occasionale, la scuola interviene nella formazione culturale in modo sistematico e secondo le tecniche scientifiche di cui dispone e che cerca costantemente di aggiornare.

Per quanto i contenuti delle singole discipline debbano costituire oggetto di studio accurato, non va perduto di vista che al momento dell’inserimento dell’alunno nell’attività lavorativa una parte di essi sarà già stata superata. In ogni caso, oltre all’esigenza attuale di perfezionare gli strumenti di apprendimento, la formazione ricevuta a scuola dovrà essere necessariamente completata ed adeguata alle situazioni concrete che il futuro lavoro ed il vivere civile porgono.

 

 

Poiché i contenuti del sapere si vanno costantemente ampliando e molti sono in rapido cambiamento, è opportuno privilegiare gli strumenti di apprendimento.

Soffermeremo quindi la nostra attenzione su come fare affinché lo studente possa imparare ad imparare, per cui i processi cognitivi ed i contenuti presi in considerazione saranno utilizzati esclusivamente a questo fine.

I contenuti delle singole discipline costituiscono un aspetto del sapere globale di cui lo studente dovrà disporre. Ogni nozione deve essere quindi integrata nel contesto e nell’insieme delle conoscenze già acquisite; inoltre, non si dovrà mai perdere di vista il nesso con la vita reale e col futuro lavoro al quale l’alunno si prepara.

Possiamo scorgere in questo un riscontro con quanto avviene nel corso delle psicoterapie ad orientamento analitico.

Il paziente ha appreso nel corso dell’infanzia, nell’interazione con le figure genitoriali o ad esse assimilate, schemi di comportamento, spesso inadeguati, che poi trasferirà nelle interazioni sociali.

Nel contesto della terapia metterà in atto nei riguardi del terapeuta gli stessi schemi in maniera macroscopica, sentendosi libero di vivere ed agire i propri vissuti (transfert); trattandosi di situazione strettamente controllata, il terapeuta non coglierà le provocazioni, ma metterà in atto risposte adeguate che rappresenteranno una nuova esperienza, atta a modificare gli apprendimenti precedenti.

 

 

Obiettivo della scuola dovrebbe anche essere quello di dare agli studenti la possibilità di realizzare esperienze umane alternative a quelle sperimentate in ambito familiare e nel proprio ambiente sociale.

L’esperienza nuova può in alcuni casi modificare schemi di comportamento inadeguati e sostituirli con comportamenti più adeguati, che - attraverso un processo di generalizzazione - possono estendersi anche in ambienti extrascolastici.