2021 - Alla ricerca di un senso da dare alla vita

 

 

Luigi Minio

 

Alla ricerca

di un senso

da dare alla vita

 

 

   

 

Considerazioni

di ordine antropologico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornato al 27 dicembre 2022

 

 

 

 

 

 

Il presente lavoro è la sintesi di un altro più ampio in due volumi dal titolo:

Quale senso ha la vita?

disponibile presso l’autore

 

 

 

 

 

Luigi Minio – Presso: Fondazione “Istituto S. Vincenzo de’ P. - P. Marcantonio”

Via Casa di Riposo 6  (Accanto casello 54 della Circum) -  95034 BRONTE

cell. 320 49 46 150

www.luigiminio.it          E-mail:  minio.luigi@gmail.com

 

 

 

 

Indice

 

Premessa. 7

Parte Prima Considerazioni preliminari 11

1.    L’universo si evolve. 13

2.    L’emergere del sacro. 15

A. Il sacro, la sacralizzazione e la ritualizzazione. 18

B. Il sacro e l’organizzazione del sacro. 19

C. Il sacro e l’industria del sacro. 20

D. Il sacro e la strumentalizzazione del sacro. 21

3.    Il bisogno  di rappresentazione del sacro. 23

A. Limiti umani 23

L’organizzazione percettiva, base del conoscere. 23

La memoria e la fedeltà dei ricordi 27

Dalla percezione alla formazione delle ideologie. 29

B. Condizionamenti culturali 34

C. Realtà individuale. 36

Il mio mondo infantile. 38

L’omologazione e l’indottrinamento. 40

Riemerge il mio orizzonte. 43

4.    Il bisogno di darsi spiegazioni 47

A. Attribuzioni di causalità. 47

Il pensiero magico. 48

La scienza e la ricerca dei nessi causali 53

Oltre il limite della logica umana. 54

B. I nessi causali tradotti nei miti 58

 

Parte seconda  Verso la pienezza dei tempi 61

1. L’apporto delle grandi civiltà. 65

A. L’eredità della millenaria cultura dell’Egitto. 67

Le divinità e le cosmogonie. 67

Il mondo degli inferi e il destino delle anime. 69

La svolta verso il monoteismo. 70

B. L’influenza iranica nel pensiero occidentale. 71

Le radici induiste. 71

L’Iran, cerniera tra Mesopotamia e Valle dell’Indo. 73

C. Cinque secoli di luce. 75

D. Occidente e Medioriente all’inizio del primo secolo. 76

Lo strapotere dell’impero romano. 77

La cultura ellenica. 78

L’evoluzione verso il misticismo. 80

Principali culti misterici 81

Dalla propiziazione all’elevazione. 87

Dall’elaborazione umana alla rivelazione divina. 88

Dai benefici presenti alla proiezione nella aeternitas 88

La ricaduta in una prassi di vita. 88

Verso l’attesa di un salvatore. 89

E. Gli ebrei: saranno “un popolo senza nazione”. 90

2. Il messaggio evangelico. 99

A. L’insegnamento di Gesù. 102

Formulazione tradizionale. 103

Formulazione alternativa. 106

B. “Amatevi come io ho amato voi”. 108

C. preghiera e culto nell’insegnamento di Gesù. 110

Gesù non enfatizza il culto. 111

Preghiera come contatto con l’infinito. 114

La preghiera insegnata da Gesù: il Padre nostro. 115

3.  L’individuo e l’ideale di maturità. 117

A. La persona matura e la legge. 123

La legge, le motivazioni e gli orientamenti di vita. 123

La legge nell’immaginario comune. 126

La legge in un mondo che cambia. 127

B. La persona matura e il disagio. 128

C. Gesù e la legge. 129

Gesù si connette col principio fondante della legge. 130

Vede la legge come ideale di vita. 132

D. Sofferenza e amore nell’insegnamento di Gesù. 134

L'invito all'amore, coazione o ideale di vita?. 136

L'amore è fatica o una gioia?. 136

La croce, progetto di vita o necessità contingente?. 138

 

Parte terza  La trasmissione del messaggio. 141

Scienza e fede: integrazione o conflitto?. 145

1. Le prime comunità cristiane. 149

Le influenze esterne nella tradizione cristiana. 150

Le radici ebraiche. 150

L'apporto della cultura ellenistica. 154

2. Le narrazioni scritte. 159

3. La sistematizzazione teologica. 161

A. L'aggancio alla Sacra Scrittura. 163

B. La figliolanza di Dio. 167

C. Il valore espiatorio della morte di Gesù. 168

D. L'eucaristia. 169

4. L'avallo del concilio di Nicea. 171

5. L'evoluzione della tradizione cristiana. 175

Dal Dio dei filosofi al Dio del Magistero. 177

Il Dio dei filosofi 177

Il Dio della fede. 178

Il Dio dei teologi 182

Il Dio del Magistero ecclesiastico. 184

 

 

Parte quarta  Riflessioni conclusive. 191

1.    La visione del mondo e la fede. 195

A. Natura non facit saltus 197

B. Gesù si presenta come Figlio dell'uomo e Messia. 201

C. Il destino dell'uomo. 202

Chi giudica. 204

Su che cosa giudica. 204

Quando giudica. 205

2.    Quale senso ha la vita?. 211

A. La varietà delle risposte. 212

B. Il senso della vita nelle fedi religiose. 214

C. Il Regno dei cieli 218

Nella tradizione ebraica. 218

Nell’insegnamento di Gesù. 219

Nel corso della storia. 221

3.  E se si guardasse ancora alle origini?. 237

 

 

 

Premessa

 

Avvicinandomi alla conclusione del mio transito terrestre, vorrei fissare alcune riflessioni sul senso della vita; le ho maturate nel corso della mia esistenza e ora sento il bisogno di condividerle con chi, come me, vuole allargare l’orizzonte ponendosi il problema delle proprie origini, del proprio destino e del rapporto con l’Essere Supremo.

 

L’ho fatto nel corso della vita, trasmettendo il mio pensiero, per quanto ho potuto, ai miei numerosi allievi nel corso di oltre quarant’anni d’insegnamento e a quanti hanno partecipato agli incontri tenuti nelle sedi più diverse e nelle varie parti d’Italia, da Marsala a Trento.

 

Le idee che ora espongo hanno anche contribuito a rendere più sereni molti dei circa diecimila pazienti, che si sono susseguiti nel mio studio di psicologo psicoterapeuta in oltre mezzo secolo d’attività professionale.

Pochi di loro attribuiranno a me la paternità di tanti concetti trasmessi, ma questo ha poca importanza; d’altronde, anch’io stento a ricordare da chi ho recepito tante idee, fra chi mi ha preceduto e fra i compagni di cammino.

Ciò che veramente conta è il tentativo di portare un qualche contributo, sia pure minuscolo, per rendere migliori e più sereni i nostri simili; essi, a loro volta, potranno trasmettere quanto ricevuto e il nostro sforzo, come la nostra vita, avrà acquistato un senso nella costruzione di un mondo più sereno.

 

Proprio questo è stato il mio assillo di sempre e forse con questo libro ho voluto esorcizzare un pensiero che mi martella ossessivamente, sintetizzato nel mesto rimpianto del Petrarca:

 

Padre del ciel, dopo i perduti giorni,

dopo le notti vaneggiando spese,

 

Ogni anziano che muore è una biblioteca che brucia, è stato detto.

Prima che questa biblioteca si dissolva e le sue ceneri siano disperse dal vento, voglio lasciare una traccia più ordinata e affidarla ai pochi amici, con la speranza di proporre un qualche spunto di riflessione e nello stesso tempo di prolungare in loro, per qualche tempo ancora, il mio ricordo.

 

*      *      *

 

Punto di partenza delle mie riflessioni è un’osservazione che per certi versi potrebbe apparire paradossale.

I recenti sondaggi evidenziano che l’adesione al cristianesimo nei paesi europei tende a diminuire. Per contro, a dispetto di quanto pensano molti conservatori borbottoni, il mondo si evolve nella direzione tracciata da Cristo.

Saltano agli occhi due generi di considerazioni: in ambito scientifico, se si guarda attentamente, emerge come l’evoluzione psicologica del singolo individuo tenda al superamento dell’egocentrismo infantile e al raggiungimento della capacità di aprirsi agli altri nel rapporto d’amore, concetto centrale del messaggio evangelico; l’evoluzione sociale, a sua volta, si muove nella stessa direzione, come appare chiaramente dal costante aumento della sensibilità verso gli altri e delle iniziative di solidarietà.

 

Dove sta l’incongruenza?

 

Non sarà forse ingenerata, oltre che dalla burocratizzazione del sacro e da una eccessiva antropomorfizzazione dell’immagine della divinità, dalla confusione tra messaggio evangelico e una certa tendenza a ingraziarsi la divinità stessa con riti e atti di devozione finalizzati a ottenere vantaggi, presenti o futuri? A pensarci bene, questa prassi non è spesso riducibile a preoccupazioni di sapore egocentrico, a discapito dell’invito pressante di Cristo a lavorare per la realizzazione del Regno dei Cieli?

Voleva veramente questo Gesù di Nazareth?

 

Questo concetto è il sottofondo dominante dell’intera trattazione, articolata in quattro aspetti:

 

  1. Alcune considerazioni preliminari sull’origine dell’intuizione del sacro e sui limiti nel tentativo di rappresentarsi ciò che non cade sotto l’esperienza diretta e va oltre la capacità di comprensione della mente umana. 

Si tratta di premesse utili per rendere più chiaro quello che seguirà.

 

  1. Le conquiste delle grandi civiltà, messe a confronto col messaggio evangelico e col processo evolutivo del singolo individuo:

·     Le grandi civiltà hanno intuito ed elaborato valori divenuti perenni e che costituiscono il patrimonio dell’umanità.

·        Il messaggio evangelico dà corpo alle aspirazioni dell’umanità stessa sintetizzandole nella legge suprema dell’amore: superamento dell’egocentrismo per realizzare pienamente se stessi integrandosi in una realtà più ampia che dia un senso alla propria vita.

·        La concordanza col traguardo a cui tende il singolo individuo nella sua normale evoluzione psicologica: l’ideale della piena maturità, consistente nel superamento dell’egocentrismo infantile, segue la stessa direzione delle conquiste sociali e del messaggio evangelico. Espresso in termini diversi, il messaggio evangelico si concretizza nell’invito a realizzare pienamente se stessi divenendo persone veramente mature.

 

  1. La tradizione cristiana, elaborata in armonia con i modelli culturali dell’epoca in cui si è strutturata.

 

  1. Nelle riflessioni conclusive, si evidenzia l’imbarazzo di tanti credenti di fronte a formulazioni dottrinali del messaggio cristiano cristallizzate nei rispettivi periodi storici nei quali sono state elaborate e che spesso lasciano in ombra l’elemento essenziale perenne.

Inoltre, ci si chiede se sentirsi cristiani significa aderire acriticamente alle tradizioni accumulate in tempi diversi dai nostri o seguire il genuino messaggio profondo e coinvolgente di Cristo.

 

Vorrei precisare che si tratta di riflessioni di ordine puramente antropologico; l’aspetto teologico aprirebbe altri ambiti che esulano dal mio campo di competenze specifiche.

 

Inoltre, sono semplicemente interrogativi che riflettono il mio modo di vedere e di pensare, risultante dalle mie personali esperienze di vita, senza la pretesa che rispondano alle esigenze di tutti.

 

 

Volendo chiedermi a quali potenziali lettori intendo rivolgermi, non trovo di meglio che far mie le parole di uno studioso più autorevole di me, da cui ho anche attinto e con cui mi sono trovato in perfetta sintonia:

 

Ho scritto questo libro in primo luogo per i miei compagni di fede cristiana, oggi tanto diversi e divisi, ma non solo per loro. Mi rivolgo anche a quelli che non vanno più in chiesa e a quelli che hanno deciso di non potersi più dichiarare cristiani. Ho cercato di scrivere per coloro che sono alla ricerca di una spiritualità rilevante, come per quelli che aderiscono ad altre credenze e pratiche religiose o a coloro che vi hanno rinunciato. Ho cercato di farlo perché sono profondamente convinto che la spiritualità di Gesù abbia un’importanza unica dinanzi al dramma senza precedenti del mondo di oggi. (Albert Nolan, Cristiani si diventa)

 

 

Per concludere, ringrazio i pochi amici che hanno voluto leggere il testo e, con le loro osservazioni stimolanti, mi hanno fatto riflettere su tanti aspetti; fra loro i professori Giuseppe Savoca, Emilio Galvagno, Giuseppe Ruggieri e Nino Galvagno, i cari amici Tonino Petronaci, Michele Tringale e Pippo Vecchio, il compianto Ciccio Ventorino e l'affezionato nipote Renato Minio.